FORNO

Sede Rododendri Forno
Sede Rododendri Forno

La sede del gruppo, da cui si irradiano tutte le sue attività culturali, si trova a Forno, una frazione di circa 300 abitanti del Comune di Valstrona, in Comunità Montana dello Strona e Basso Toce, poco sopra il Lago d’Orta.

Forno Valstrona
Forno Valstrona

 Forno è una meravigliosa realtà del Verbano Cusio Ossola; oggi è rimasto l’ultimo paese della Valle Strona ancora abitato che vanta paesaggi incontaminati e maestose vette riccamente adornate da rigogliosa flora, tra la quale impera sovrano il rododendro, simbolo del Gruppo.

L’associazione “La Famiglia dei Rododendri” ha voluto dedicare  a Forno il libro "Forno Dolce in...canto",  volume  fotografico in elegante cofanetto che presenta gli aspetti paesaggistici e culturali dell'Alta valle Strona.

 

Chiesa S.S. Pietro e Paolo Forno
Chiesa S.S. Pietro e Paolo Forno

Vi proponiamo ora alcune righe per introdurre le meraviglie di Forno, un assaggio di ciò che potrete trovare in “Forno Dolce in…canto”.  

 

Forno è un ridente paesino dall’aspetto tipico dei paesi prealpini, dove la natura la fa da padrona. Adagiato in uno splendido anfiteatro di verdeggianti cime, è uno dei paesi della Valle Strona che riscuote lodi ed apprezzamenti da parte di chi lo visita. E’ uno dei paesi dove è ancora possibile imbattersi in donne che indossano il tipico costume d’alta valle; donne indaffarate a trasportare legna o fieno con la càula o la gerla in spalla, o intente a richiamare le capre che pascolano al Prà Pian. Facile imbattersi in gruppetti di bambini che con la cartella si avviano a piedi a scuola o che schiamazzano tranquillamente sulle giostrine del parco, o intenti a costruire una capanna di rami e foglie, rifugio dove giocare con i fucili di legno fabbricati dal  Barba Guera. Nonostante Forno sia l’ultimo paese della Valle, all’estremità di una strada difficoltosa, ha mantenuto la sua demografia inalterata da parecchi decenni, grazie al fascino della sua posizione solatia e dello spazio aperto, spazio che ha consentito ai giovani copie di costruire la loro dimora, riattando con ambizione certosina vecchie case o costruendone di nuove immerse nel verde attenti a non ferire il paesaggio ma utilizzando le buone regole di convivenza con la natura. Il paese offre, assieme alle sue borgate, opportunità di visita e angoli suggestivi, sia nelle parti più antiche che negli spazi dedicati ai nuovi insediamenti. Proprio per questo motivo ci pare giusto valorizzarne al meglio i contenuti, mettendo in risalto ambienti, decori, colori che allietano lo sguardo, nell’intento di far conoscere questa piccola realtà ancora integra dove la cultura rurale è padrona.

 

Il forte attaccamento alle radici, alle tradizioni, alla cultura locale appare in ogni angolo del paese. Dall’intreccio dei legni di orditura dei tetti, dai balconi ricchi di fioriture, dalle vecchie lanterne appese, ai catenacci dei pesanti portali, alle effigi sacre presenti in ogni casa, ai possenti tetti  in pietra, ai maestosi camini da cui esce il fumo della legna di faggio che arde nella pigna (stufa).Gli scarponi fuori dalla porta, il gatto assopito sul davanzale, lo zaino appeso alla ringhiera, il binocolo sempre proto a scrutare le vette, la gerla, la risèga appoggiata sulla catasta della legna, la fontana da cui sgorga fresca acqua cristallina.

Eppure segni apparentemente indelebili ma che rischiano di svanire nel tempo qualora venisse a mancare quell’attaccamento alla propria terra, terra avara di doni, povera di benefici, ma tanto bella. Che queste immagini possano rafforzare quest’attaccamento al proprio paese,  perché non avvenga l’esodo di massa come è successo in altre realtà, dove l’abbandono ha lasciato ampi spazi ai fantasmi del tempo.